Il legno lamellare sta prendendo sempre più piede nella costruzione degli edifici, sia quelli basati sul cemento/laterizio che quelli in legno e quelli di tipo blockhouse. Questo è dato da un serie di vantaggi tra cui sicuramente il suo essere un materiale economico e anche sostenibile.
Quando si parla di legno lamellare si intende quello che oggi è praticamente diventato il diretto competitor del legno massello. Conosciamone meglio la definizione specifica, le caratteristiche e le applicazioni nell’arredamento, soffermandosi prima sulle differenze tra le due tipologie di legno sopra citate.
Legno lamellare e legno massello a confronto
Il legno lamellare è un prodotto lavorato che si ottiene dall’unione di minimo tre tavole di legno (lamelle) che sottoposte ad una certa pressione vengono incollate tra di loro. Il legno massello è, invece, viene ricavato dalla parte centrale di un tronco, in particolare quella parte considerata la più “anziana” dell’albero, chiamata durame. Questa parte è caratteristica per l’importante resistenza che è in grado di offrire. A differenza del lamellare il legno massello non subisce alcuni tipo di lavorazione o trattamento, fatta eccezione solo per la stagionatura volta ad eliminare l’umidità in eccesso eventualmente presente nel legno.
Caratteristiche del legno lamellare
Il legno lamellare possiede caratteristiche tale che lo rendono uno dei materiali più utilizzati nell’ambito dell’edilizia e anche dell’arredamento. Le principali proprietà di questo materiale sono:
- buona resistenza alla trazione e alla flessione;
- elevata versatilità, rispetto ad altri materiali impiegati nell’edilizia il legno lamellare può essere una valida alternativa per esempio all’alluminio e anche al cemento armato;
- leggerezza, questa tipologia di materiale presenta un peso specifico minore rispetto al legno naturale;
- elevata capacità isolante;
- resiste bene alle intemperie e a eventuali sbalzi termici;
- possiede ottime proprietà anti-sismiche, proprietà fondamentale in un’ottica futuristica;
- facilmente riciclabile;
- materiale ignifugo, quindi altamente resistente alle elevate temperature e fonti di calore.
Possono distinguersi diverse tipologie di lamellare a seconda del legno di derivazione delle lamelle. Generalmente quelle maggiormente utilizzate a tale scopo sono le conifere, ovvero: abete rosso e bianco, frassino, larice, faggio, pino.
Inoltre lo si può classificare in:
- legno incollato omogeneo, quando le lamelle di cui è composto appartengono alla stessa classe di resistenza;
- incollato combinato, quando appartengono a differenti classi di resistenza.